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Il mio primo viaggio in Romania



Ormai più di cinque anni fa ho chiesto ad un ragazzo seduto sulla panchina di una discoteca di latino americani di concedermi un ballo, una bachata ovviamente. Da quel giorno un filo rosso ci unisce, alle volte si allunga, alle volte si accorcia, ogni tanto si sfilaccia un po'. Quel ragazzo si chiama proprio Andrei, chi mai avrebbe pensato fosse romeno e alle sue spalle ci fosse una storia così intensa e meravigliosa da scoprire?


Aspettavo questo viaggio da ormai tre anni, lo aspettava lui con me. Entrambi emozionati, io di conoscere l'inizio della sua storia, lui di raccontarmi da dove tutto è cominciato. Così, senza non poche peripezie, ci siamo ritrovati con uno zaino in spalla e tre valigie alla mano davanti alle porte dell'aeroporto di Treviso (l'idea era di farci un viaggio in macchina, ma non ci siamo riusciti, per quello ci penseremo quest'estate).

Abbiamo prenotato il primo volo disponibile, che ci portasse direttamente a Iași, la città in cui abitano i suoi nonni paterni.


Atterrati ci siamo subito mossi per prendere il primo taxi che ci portasse dai suoi nonni, che ora sono un po' anche miei, i quali non sapevano assolutamente nulla del nostro arrivo.

Ecco che arriva il primo consiglio: se possibile cambiate subito qualche banconota di euro in Lei (a volte li chiamano Ron), la moneta rumena (al momento 1 euro sono 5 Lei). Non tutti i taxisti accettano di essere pagati con euro o con carta, e alcuni tendono a fregarti perché per loro ovviamente l'euro vale molto (per farvi un esempio il totale del nostro viaggio era 30 Lei - 6 euro-, il taxista ci ha chiesto 20 euro...). Nel nostro caso Andrei mastica molto bene il rumeno e non si è lasciato fregare, inoltre ha impostato il navigatore così che il taxista di turno smettesse di farci fare il giro del globo senza che gli fosse stato richiesto, fate attenzione anche a questo.


Siamo arrivati da loro alle 19.30, inutile dire che la cena l'avevano già digerita. Qui la prima scena speciale: la nonna di Andrei ci apre la porta e la richiude subito per farci uno scherzo. Un nano secondo dopo la riapre e via a sorrisi, risate e abbracci di benvenuto.

Una delle prime cose di cui si preoccupa è: "Ma avete mangiato?". Sante nonne.

Andrei le spiega che sono vegana e cosa vuol dire, e nel giro di venti minuti mi trovo nel piatto patate fritte in padella (che delizia, vorrei si materializzassero qui, ora), pane rumeno fatto in casa, peperoni sotto aceto auto prodotti e una salsa di verdure e riso da spalmare sul pane.

Dopo cena ci ha preparato il ceai (ovvero il tè, detto in rumeno; si pronuncia "ciai") con le sue erbe e spezie...io sembravo una bambina estasiata e grata di essere lì, in quel momento, presente.


Iași è una città molto grande, la capitale storica della Romania. E' ricca di monumenti e palazzi, piena di verde, in generale la Romania lo è; distese infinite di campi e boschi. Mi sono riempita gli occhi a ogni passo. Lì le costruzioni sono quasi tutte molto vecchie, ci sono tantissimi palazzoni molto alti, e mi sono resa conto che principalmente esistono due realtà: quella di chi vive con poco, si accontenta di quello che ha e quella di chi invece ha molto di più e può permettersi di vivere una vita più agiata. Il divario, per ora, è maggiore che qui in Italia.





La domenica l'abbiamo dedicata a girare la città e il famoso centro commerciale di Iasi, abbiamo pranzato in un locale con tantissimi piatti vegani, il nome del locale è MAMMA MIA (io ho preso delle Sarmale veg con mămăliguta, ovvero polenta), alla modica cifra di 6 euro a testa e ci siamo goduti il sole passeggiando tra le bancherelle di Natale.

Il lunedì siamo invece stati all'orto botanico di Iași, l'abbiamo raggiunto facilmente in taxi. Il biglietto costa circa 2.50 euro a testa, è molto grande e noi ci siamo stati tutta la mattina, molto presi da scoiattoli e picchi! Abbiamo anche avvistato un daino schizzare velocissimo! In questo periodo ovviamente è tutto più morto, ma ci torneremo di certo. La cosa positiva? Eravamo praticamente soli.

Per pranzo ci siamo fermati in una locanda, ho ordinato un piatto tipico rumeno, vegano: Zacuscă! Buonissimo, l'ho accompagnato con delle patate che Andrei ha ordinato per sbaglio fritte, non ci stavano proprio benissimo, ma insomma, è andata alla grande anche così. Totale in due: 10 euro.


La sera ci siamo spostati in hotel, avevo bisogno di una connessione più forte di quella dei suoi nonni per il webinar sul planning settimanale, e abbiamo deciso di fermarci al Grand hotel Traian! Meraviglioso, in centro. Se vi dico quanto abbiamo speso non ci credete haha; scherzi a parte, ci tengo a darvi dei riferimenti anche di questo tipo, in due ci hanno chiesto 60 euro, aggiungendo la cena 80 euro (c'è da dire che Andrei ha preso un piatto più costoso a base di pesce! Io ho trovato diverse opzioni vegane tra cui un hummus buonissimo! Tra l'altro in quantità molto soddisfacenti, quindi un bel piatto).


Martedì ci aspettava il noleggio macchina, abbiamo preferito farlo in loco perchè non eravamo certi di dove ci avrebbe portato il cuore in quei giorni! L'abbiamo noleggiata per tre giorni, inizialmente saremmo dovuti andare a Bran, poi Andrei ha preferito restare nei paraggi per rivivere al meglio i suoi ricordi e anche per non metterci troppo a rischio dato che le strade non sono illuminate e in questo periodo fa già buio alle quattro del pomeriggio (Bran dista parecchi km da Iași). Noi ci siamo appoggiati a KLASS WAGEN ed il totale è stato di circa 150 euro annessa Kasco che abbiamo preferito fare completa perchè comunque non si sa mai cosa possa succedere a seconda di dove lasci la macchina. Abbiamo pagato al momento in cui ce l'hanno consegnata.


Ritirata la nostra Fiat ci siamo diretti verso casa dei suoi zii, abbiamo pranzato da loro e nel pomeriggio ci siamo fermati a Miroslovești, il paesino dove è nata la mamma di Andrei e dove lui spesso andava in estate. Se passate di qui non potete non fermarvi a raccogliere l'acqua dal pozzo! E' qualcosa di speciale e soprattutto è buonissima (oltre che gelida haha).

Si era fatto nel mentre buio, è stato il momento in cui Andrei ha deciso di non proseguire verso Bran, ma di fermarci nel locale di un'amica di sua madre, che ho poi scoperto aver partecipato a Masterchef (in Romania ho idea) e aver fatto una serie di concorsi di cucina! Lei organizza feste e matrimoni nel suo locale, mi ha preparato una cena a base vegetale e ci ha ospitati per la notte, è stato un gesto davvero speciale.

La mattina dopo ci ha offerto pane e confettura (pâine cu dulceata) prima che ripartissimo per la nostra avventura.


Siamo saliti in macchina e ci siamo diretti a Pascani, la città in cui è nato Andrei, per salutare il suo padrino (altra scena molto commovente, non lo vedeva da almeno dieci anni e non l'ha ovviamente riconosciuto) e poi tornando indietro ci siamo rifermati a Miroslovești, per fare la passeggiata che da sempre Andrei faceva quando era piccolo per arrivare al bosco e raccogliere funghi. In questo periodo c'è molto freddo e tutta natura morta, ma vi assicuro che già così è meraviglioso. Abbiamo incontrato una nonnina (che tra l'altro si ricordava della mamma di Andrei) che ci ha raccontato che stava raccogliendo pannocchie secche per scaldarsi in casa, il gas arriva ma è per lei troppo costoso. Mi sono soffermata a pensare molto in questo viaggio e questo momento è stato uno di quelli che mi è rimasto più impressi. Alle volte se non tocchi con mano alcune realtà pensi siano lontane, invece ci sono e quella dolce nonna poteva essere stata benissimo la mia, peccato che sia nata in quella parte di mondo, quella in cui la povertà è davvero di casa. La vita non è semplice in quei luoghi, non è un caso se molti se ne vanno e cercano futuro altrove.





Con questi pensieri in testa e gli occhi pieni di Natura, siamo rientrati verso casa degli zii di Andrei, fermandoci in un ristorante per la strada, "Ristorante Corona" (no, non è quello che pensate....chi ha orecchie per intendere, intenda haha). Qui ho trovato una buonissima ciorbă de fasole per pranzo, una zuppa di verdure e fagioli che mi ha scaldato l'anima; ho accompagnato con della polenta e delle patate all'aglio, meravigliose. Tra l'altro nel menù erano segnalate tutte le scelte vegane tramite un simbolo apposito, insomma ancora una volta la Romania mi stava sfamando ancor meglio di quanto faccia l'Italia, incredibile vero?

La notte l'abbiamo passata a casa degli zii e la cena l'ho cucinata io per tutti, è stato un momento molto speciale, soprattutto il fatto di condividere la preparazione del pasto con la zia di Andrei. Nonostante io non sappia il rumeno e lei non sappia l'italiano, abbiamo conversato parecchio grazie a google translate, pensate che sono riuscita a parlare anche con lei di Intuitive Eating e approccio non prescrittivo, fantastico.


La mattina dopo, giovedì, Andrei mi ha portata in una città non troppo distante da lì (un'ora e trenta circa di macchina): Piatra Neamț. Una piccola chicca, molto caratteristica. Abbiamo fatto una passeggiata nel centro e cercato un posticino in cui mangiare, Happy Cow (l'app che uso per vedere se ci sono dei ristoranti vegan friendly) mi segnalava un paio di posti, ma sembravano fare solo colazione, peccato, magari la prossima volta li proveremo!

Dopo pranzo ci siamo rimessi in macchina per tornare, l'avremmo dovuta consegnare entro le 19. Così abbiamo lasciato i bagagli nella stanza in cui avremmo dormito la notte e abbiamo riportato la vettura chiaramente così come ci era stata data. Abbiamo preso un taxi e siamo tornati in centro, finendo a mangiare sempre in quel locale, Mamma Mia. Ce ne sono due, da parti opposte della stessa strada praticamente, così essendo pieno il primo, siamo stati nel secondo. Io ho preso dei funghi all'aglio, fasole batuta con cipolla caramellata, sempre polenta e patate (...sì, in Romania si mangiano principalmente pane, polenta e patate, o almeno per mia esperienza personale trovare cereali o simili è raro).

Consiglio di cuore questo locale perché ha davvero tante tante scelte a base vegetale, preparano di tutto, quindi non è di quei posti ricercati ecco, ma fidatevi di me, troverete molte alternative.

Siamo rientrati poi in stanza, abbiamo soggiornato in una piccola struttura, semplice e tutto sommato vicina al centro (800 metri circa), con camera e bagno, al prezzo di 35 euro per la notte (B House Rooms).


Il giorno seguente siamo tornati a casa dei nonni di Andrei. L'ultimo giorno intero lì e sua nonna, Aurora, ci ha accolti con il profumo del pane fatto in casa. Lo ha sfornato proprio qualche minuto dopo il nostro arrivo per poi tagliarlo ancora caldo (eh lo so, non si fa, ma insomma ci sono delle eccezioni e questa era proprio un'eccezione importante) e portarcelo con la loro confettura di cui mi sono innamorata. La preparano proprio tenendo i pezzi interi di frutta! Insomma, una delle cose che ho imparato in Romania è stato dire che per colazione io volevo pâine cu dulceata.

Non potevamo non fare un giro sul tram della città, di quelli vecchi e caratteristici, così abbiamo preso i biglietti (50 centesimi l'uno) e fatto una "gita" con i nonni di Andrei, per poi fermarci al mercato centrale.




Nel pomeriggio siamo rientrati e a cena ho avuto la possibilità di mangiare la ciorba che ha preparato la nonna di Andrei per me, solo con i fagioli. Una bontà! Accompagnata con il suo pane e un hummus di fagioli con la ricetta di casa. Mi sono sentita in quel momento estremamente grata e amata da quella nonna che non mi conosceva fino a 6 giorni prima, che mi ha accolta come fossi sua nipote e mi ha dato tutto quello che aveva pur di rendermi felice e sazia. Lei è davvero una sagoma, e pur non conoscendo il rumeno vi giuro mi ha fatta morire dal ridere, figuriamoci non appena riuscirò a comunicare per davvero con lei!


Tips: nella maggior parte dei super mercati troverete latte e yogurt di soia alpro, oltre che svariate tipologie di hummus e prodotti vegetali. Questo in una città come Iași, poi chiaro che nello spostarvi in paesi più poveri in cui i super mercati non ci sono, si vive principalmente di verdure dei campi, patate, polenta, legumi, uova di casa e formaggio dei propri animali. Non stupitevi se troverete per strada persone che si muovono con carretti e cavalli, non hanno la possibilità di comprare la macchina e il loro unico modo per spostarsi è quello.


Di una cosa sono certa: la Romania è molto diversa da come viene spesso dipinta e non vedo l'ora di portavi con noi non appena partiremo per il nostro viaggio on the road in macchina! La attraverseremo quasi tutta a tappe, sono già emozionata!


La revedere, Romania! Mi hai rubato un pezzetto di cuore, sarà forse che ti ho vissuta attraverso gli occhi di Andrei che in un attimo è tornato bambino e si sa, gli occhi dei bambini sono sempre pieni di magia.




ps. I crediti di TUTTE le foto vanno ad Andrei.







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