E qualche riflessione sincera prima di lasciarti la ricetta (ti chiedo di restare per leggerla).
Impastare è diventato il mio luogo sicuro. Un insieme di gesti che mi fanno sentire a casa, e in questi giorni ne ho più che mai bisogno.
Mi sono trasferita in campagna da qualche settimana e sto cercando di trovare la mia dimensione, il mio equilibrio tra le cose che faccio; devo dire che in queste ultime ore sta risultando più difficile del solito, soprattutto perchè quando accadono alcune cose non puoi fare finta di niente. Ti senti impotente, non puoi controllare ciò che non dipende da te, anche quando vorresti tornare indietro e scegliere diversamente. Non puoi, e tutto quello che arriva ha sicuramente un perchè, magari non adesso, ma lo avrà.
Ho fatto delle scelte che sapevo mi avrebbero portata a scalare montagne, solo che ogni tanto mi domando se queste montagne non siano un pochino troppo alte, mi domando perchè questo Paese non aiuti nemmeno un po' chi è giovane e sta cercando di costruire progetti in cui crede.
Al tempo stesso sto imparando a restare in queste emozioni, a non scappare perchè tanto non servirebbe a niente, mi immergo e passo attraverso queste giornate più buie. Perchè senza il buio, cosa sarebbe la luce? So che un passo alla volta ne usciremo, è solo un pochino più difficile di quanto potessimo immaginare. Noi siamo qui, ma come ho letto in un libro speciale, io non sono un albero; posso scegliere di muovermi, nel limite di quella che ora è la mia realtà, ma mi lascio fluire. Non voglio più lottare se c'è qualcosa che sento mi fa stare male, non voglio più inseguire qualcosa che non mi dona serenità.
Perchè ti sto scrivendo tutto questo? Forse possono sembrarti cose da non scrivere in un blog...eppure credo sia fondamentale raccontare la realtà per quello che è. Non voglio che passi un'immagine di me falsata e filtrata. Io fallisco, e anche spesso.
Ma alla fine è dal fallimento che sto costruendo qualcosa in cui credo, o almeno ci sto provando.
Questo blog nasce per condividere, per camminare insieme in questo viaggio che si chiama vita, e c'è anche tutta questa parte da vivere. Ma ricorda: anche se ti sembra troppo buio, sono certa che ci sia una piccola luce dentro di te. Prenditene cura, seguila. Segui ciò che ti fa sentire bene, perchè meriti di stare bene, di trovare la tua serenità. Sì, dico a te, quanto a me.
Scrivo queste parole con gli occhi lucidi, raccontarsi fa bene al cuore e io spero che ogni mia parola possa risuonarti e darti la possibilità di fermarti, di prendere tempo, anche solo qualche minuti. Torna qui e ora.
E' arrivato il momento di dirti come sono nati questi dolcetti (che amo tantissimo!).
Non so se ti ho mai detto che lavoro con il lievito madre da tre anni, ma non mi ero mai spinta oltre il classico pane fino a poco tempo fa. Il pane, quello che mi regala emozioni preziose di volta in volta, quello che da anni a questa parte preparo combinando farine diverse, sempre nella sua forma di pagnotta.
Ma perchè fermarsi qui? Mi sono detta. Se preparo il pane, allora sicuramente anche tutti gli altri lievitati saranno buonissimi! Non ci ho pensato due volte, così ho iniziato a sperimentare, a trovare le migliori combinazioni e bilanciamenti. E' comunque una questione di studio, ma soprattutto di sentire sotto le mani come si comporta l'impasto, imparando a bilanciare le scelte, ad ascoltare il lievito madre, che in un qualche modo ti parla sempre.
Ecco come sono nati questi piccoli babka, che sono comodissimi anche da portare via, da regalare e da congelare se ne fai in abbondanza!
Sappi che ho iniziato anche a sperimentare il panettone, con buoni risultati, ma su cui ho ancora molto da studiare! Seconda me per il prossimo Natale potrei aver trovato una quadra...chi lo sa!
Se non hai mai impastato con il lievito madre, non ti preoccupare, ti donerò anche la soluzione per provarci con il lievito di birra. Io utilizzo un lievito madre a coltura liquida (licoli), quindi è un po' diverso dalla pasta madre, ma se dovessi provare a usare quella poi fammi sapere!
PER 6 MINI BABKA, se vuoi farli più grandi ne usciranno 5.
50 g di lievito madre liquido;
50 g di acqua;
50 g di bevanda di soia;
200 g di farina di tipo 1;
1 pizzico di sale;
una puntina di vaniglia (facoltativa);
25 g di zucchero di canna o quello che preferisci;
15 g di olio evo;
per farcire: confettura alle fragole e granella di mandorle.
Per prima cosa è necessario rinfrescare il tuo lievito madre liquido (se non sai come fare, se non sai come usarlo, se vorresti imparare...scrivimi per scoprirlo, sarò grata di accompagnarti in questo mondo!).
Una volta pronto versane 50 g in una ciotola, aggiungi acqua e bevanda. Mescola con una frusta e sciogli bene il licoli. Ora è il momento di aggiungere il resto degli ingredienti, prima la farina, impasta un po' grossolanamente, poi aggiungi sale e vaniglia e in fine l'olio.
Impasta per qualche minuti e ottieni un panetto malleabile, lascialo in una ciotolina, copri e fallo dormire in un luogo tipiedo per almeno 5 orette (eh già, questi sono i tempi di un lievito madre, almeno adesso che ancora non fa così caldo).
Riprendi l'impasto, dividilo in 6 parti, stendile formando un piccolo rettangolo che dovrà restare spesso circa 1 cm, poco meno. Spalma la confettura e cospargi di granella di mandorle (anche con una crema al cioccolato sono fenomenali). Richiudi dal lato lungo formando un salsicciotto.
Taglialo in due parti tenendo un'estremità chiusa e intreccia tra loro i due lembi. Ora arrotola su se stesso e chiudi a formare una specie di girella intrecciata appunto.
Riponi i babka su una teglia foderata di carta forno, copri con un canovaccio e lascia ancora un'oretta a lievitare.
Riscalda il forno a 180 gradi statico, quando è il momento spennella con della bevanda vegetale e inforna per circa 20 minuti. Ovviamente presta attenzione al tuo forno, potrebbe servire meno tempo, i babka dovranno essere dorati e morbidi, non bruciati e duri.
Falli raffreddare su gratella e appena non scotteranno più... gioisci!
Si conservano ben chiusi anche per 4 giorni. Il consiglio è di metterli in un sacchetto di carta e a sua volta in un sacchetto di plastica (io ne ho uno che uso da secoli solo per conservare pane e lievitati, l'ho riciclato da un sacchetto di pan biscotto che aveva comprato mio papà) facendo uscire tutta l'aria. Riscaldali leggermente prima di mangiarli, saranno come nuovi!
Oppure li puoi congelare, si manterranno benissimo!
NOTA: ogni farina è diversa, quindi io ti ho lasciato dei riferimenti di base, da qui inizia a sperimentare e ascoltare come senti l'impasto sotto le mani.
Se non hai il licoli ma vuoi usare il lievito di birra puoi preparare un poolish in questo modo:
- 2 gr di lievito di birra
- 25 gr di acqua
- 25 gr di farina
Sciogli il lievito nell'acqua, aggiungi la farina e mescola. Aspetta che raggiunga almeno il raddoppio e poi comincia a impastare. Il resto dei procedimenti saranno uguali, solo che probabilmente i tempi di attesa saranno minori.
BUON IMPASTO,
con affetto,
Elena.
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